Breve guida ai Nigirizushi

breve guida nigirizushi

Dai famosissimi Nigiri ai meno noti Temarizushi: una breve guida alla scoperta dei Nigirizushi!


Nigiri

Letteralmente "sushi modellato a mano", il Nigiri è tradizionalmente composto da una polpettina di riso oblunga, su cui viene posta una piccola quantità di wasabi, ricoperta da ingredienti (definiti neta) come pesce, omelette giapponese (tamagoyaki) o verdura. Ma non solo: tra le guarnizioni utilizzate in Giappone troviamo anche pollo o carne di cavallo!

In alcuni casi, la guarnizione viene legata da una striscia sottile di alga nori nella parte centrale del nigiri.

Il nigiri sushi deriva dall'edomaezushi, nato nella Tokyo del 1800 (all'epoca denominata Edo), tra i chioschi di street food, dall'intuizione di Hanaya Yohei.

Leggi anche: La storia del sushi: tra origine ed evoluzione

Tuttora il nigiri sushi è lo stile di sushi più popolare in Giappone!


 
 

Gunkan (o Gunkanmaki)

Altra tipologia di Nigirizushi è il Gunkanmaki, il cosiddetto "sushi nave da battaglia".

Nel Gunkan il riso è avvolto nel nori in modo da creare un incavo nella parte superiore che viene poi ricoperto con svariati ingredienti dalla consistenza morbida: ikura (uova di salmone), natto (un prodotto a base di fagioli di soia fermentati), ostriche, ricci di mare o uova di quaglia sono i più utilizzati in Giappone.


 
 

Creato nel 1941 in un ristorante di Ginza, quartiere di Tokyo, è oggi presente in diverse varianti che si differenziano per le guarnizioni poste sulla sommità o per le particolari "coperture" utilizzate in sostituzione al nori.


Temari sushi (o Temarizushi)

I Temarizushi, "palline di sushi", sono una tipologia di Nigirizushi meno nota in Occidente, realizzata pressando tra le mani riso e pesce (o verdure), con l'ausilio di pellicola trasparente, in modo da formare delle piccole sfere.

Queste "palline" sono servite spesso durante i festeggiamenti in occasione di ricorrenze tradizionali, come l'Hinamatsuri (nota come "Festa delle bambole" o "Festa delle bambine"), proprio per il loro aspetto colorato e per la facilità con cui possono essere consumate.

Il nome deriva dal temari, sfera ricamata con cui tradizionalmente giocavano i bambini giapponesi. Al giorno d'oggi queste sfere vengono impiegate principalmente come elementi decorativi ed è possibile acquistarle nei negozi di souvenir.

Credits
* Gunkamaki Klardrommar, Sushi love, CC BY-SA 2.0

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